venerdì 14 ottobre 2011

Discussioni al burro d'arachidi cioccolatoso

"Tu menti!" urlo in direzione del valoroso uomo.
"No proprio per niente, davvero questa volta o mia bella, sei tu che hai torto." afferma lui riuscendo a schivare il pezzo di pane che gli sto lanciando.
"Ah no è...non esiste mio caro. Sempre la solita storia: la fai passare come se io avessi sempre ragione per poi darmi il colpo di grazia. Eh non valoroso uomo del paese fatato, tu non mi raggiri così" rilancio io scagliandogli un vasetto di nutella, che grazie al cielo prende al volo. E per fortuna, avete presente pulire il muro di Nutella?

Beh non divaghiamo. Vi riporto un tipico litigio in casa dei Cappuccini. La discussione verteva ovviamente su due estremi: è meglio, il cioccolato o il burro d'arachidi?
Io ovviamente sono ghiotta di tutti e due. Ma per questa battaglia ho messo le vesti di chocolate defender.
"No davvero io proprio non capisco. Non è vero che la Nutella fa ingrassare di più del TUO burro d'arachidi."
Chiaramente, noi discutiamo di cose davvero utili per l'umanità.

Il mio problema è che il valoroso uomo, riesce a stravolgere i punti di vista. Ed è proprio questo è successo. "Ma no, o mia bella, il punto è che tu vedi le cose da una prospettiva sbagliata. Non devi basarti su quanto faccia ingrassare ma su quanti cucchiai ne puoi mangiare. Le calorie certo contano ma devi vedere in che modo puoi mangiare i due prodotti. Diciamo che la Nutella si applica si sul pane, ma molto spesso è un'aggiunta a cibi già molto calorici come frittelle, briosche, biscotti..mentre il burro d'arachidi lo metti con la marmellata sul pane, ma non ha molte altre funzioni."
Voi ci avete avete capito qualcosa? Io francamente mentre discutevo con lui mi sono persa appena ha nominato Nutella la prima volta. (Leggasi: ah Nutella..mmm con la ricotta che buona, mmm col mascarpone che bontà! e sul pandoro?? Tutto ciò mentre l'uomo parlava.)

Questa sua capacità quanto è odiosa tanto più è ammirabile. Molto spesso infatti tendiamo a vedere le cose o a trovare soluzioni a senso unico. Vivendole poi come autoimposte, senza pensare che un modo diverso di vedere ma anche di affrontare le cose esiste.
Per esempio, poniamo che dobbiate per forza fare una cosa. una cosa non rimandabile per la quale però sacrificate un'altra cosuccia per voi più importante e che vi renderebbe molto più soddisfatti. Parliamo per esempio di lavoro, un lavoro che non vi piace. Vorreste cambiare, mandare tutti a quel paese e andare a vivere in un'isola deserta? E perchè non farlo? Per la cosa chiamata lavoro? Molti di noi per questo non corrono il rischio, vivendo le cose come una strada a senso unico senza via di uscita. Ma le vie di uscita ci sono, nascoste e poco segnalate. Sta a noi decidere se mettere la freccia e svoltare o andare sempre dritto. E magari essere più felici.
Fine momento filosofico buddisda offerto dal guru Valoroso Uomo.

Riguardo però al tema di concetti convenzionali, pochi giorni fa ho visitato una mostra dove c'era un'opera d'arte collettiva. E' chiamata 365° Lateral Thinking Box.
Consiste in due pareti, sulla quale sono scritte tre colonne di parole usate molto frequentemente: da bomba a buio, da raccogliere a aggiungere, da contrario a gru. A fianco di ogni parola c'è un piccolo chiodo. A vederla così io e la Madre(che mi accompagnava ma non avrei mai detto si mettesse a interagire) abbiamo guardato il tutto perplesse. Ma con l'aiuto di un'elastico(e di una spiegazione) tutto è stato più semplice. Si trattava di collegare con l'elastico una parola di una parete con una parola dell'altra parete. Non bisognava seguire nessun'altra regola, solo connetterle a istinto. Il risultato è stato sorprendente. Le connessioni fatte andavano dalle più strane a quello più ovvie, ma anche a quelle più introspettive e intime.
L'idea di quest'opera parte tutta dal Pensiero Laterale di Edward de Bono, finalizzato alla scoperta di una diversa angolazione per guardare le cose.

Attraverso disturbi semantici che sono giochi di parole che assumono significati diversi a seconda dei contesti, gli opposti e contrari fino alle associazioni di idee che ci collegano alle varie parole, quest'opera d'arte diventa un'opera dove si interagisce attraverso una rilfessione profonda ma anche grafica. Il risultato finale, come dicono i creatori, è lo stato apparentemente confusionale delle cose con cui ci confrontiamo ogni giorno.




Avrei dovuto far interagire anche l'uomo valoroso. Avete presente poi, cosa ne sarebbe venuto fuori?
Sarebbe partito dalla Gru per arrivare alle patatine fritte. Magari argomentando il fattore calorie.


www.utilitamanifesta.it

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