mercoledì 16 novembre 2011

The Devilist

Sguardo cittadino, dalla metropolitana alle vie cittadine. Mi sento un po' come The Sartorialist, uno dei blog di moda più influenti del periodo. Posta molitssime foto di persone comuni trovate per strada e fotografate per il loro stile personale.
Ecco, ovviamnete io più che Sartorialist potrei definirmi The Devillist. Ogni tanto amo uscire e sparare a zero sulla gente. Mia madre quando è triste cucina dolci. Io quando mi sento uno straccio mi faccio un giro. Ma non sono così malefica, mi capita solo ogni tanto. Il resto del tempo tengo gli occhi aperti sul mondo. Bisogna sempre ricordare di farlo.
Innanzitutto per evitare di sbattere addosso alle porte, e poi per non prendere la metro o il treno in direzione sbagliata. Ecco il perchè dei miei doppi occhi: spessi, grossi e multicolor (così anni '90).

Adoro le mattine in cui corro trafelata in giro per la città raggiungendo svariati luoghi sempre molto distanti tra loro. Nell'ultimo periodo purtroppo le mie necessità mi impediscono di farlo. E che gran nostalgia.
L'uscita da casa si svolge sempre in un po' di tempo: sembro pronta ed esco, mi fermo sulla porta e rientro a prendere il cellulare, esco e rientro a prendere le chiavi mentre il caffè bollente nel bricco oscilla in maniera allarmante. Esco, chiudo la porta e scendo le scale di corsa con la borsa di tela piena di libri in una spalla, nell'altra la borsa con l'occorente per accudire un neonato: creme, acqua, fazzoletti, cibo, walkman, cellulare, ombrello, occhiali, penne e agenda.

Colgo al volo il bus dopo una corsa e mi siedo sbuffando e ansimando, in modo da farmi notare, e sistemandomi il cappello, stanco pure lui già di prima mattina, la sciarpa e gli occhiali arrivati in fondo alla punta del mio naso. Questo succede più o meno tutte le mattine, ma oggi vi racconto di una mattinata in particolare.
Sistemato cappello e borse varie, in pochi minuti riesco a guardarmi attorno: donne d'affari che straparlano al telefono, mamma con carrozzina e borsa uguale alla mia(!) e adolescenti belle e spensierate. Una di loro mi attira però, per i suoi capelli. Neri e lucenti, sono lunghi e raccolti in una treccia morbida che scende a lato sulla spalla. Immediatamente, voglio farmi anche io la trecciona. Si, con quali capelli non lo so, visto che il mio taglio è quello di Mia Farrow.
Fantastico e fantastico. Io ci provo ogni volta a farli crescere, ma poi mi arrendo. Una volta avevo anche io i capelli lunghi, ma il primo taglio corto non si scorda mai.

                                                 
Appena sveglia
Ok, come posso fare?
I miei capelli ora hanno già raggiunto una lunghezza limite e fra poco andrò a tagliarli. Ma come faccio con la mia voglia impazzita di avere una treccia?
Beh semplicemente guardo queste sculture di Antonino Sciortino e penso: Se loro posso farsi la treccia io di sicuro non ho problemi con arricciamenti e nodi vari nei capelli.

Avventata


Le sue teste, con capelli scombinati che sembrano opera del vento o della notte passata a rigirarsi nel letto, proprio non le auguro a nessuno. Nemmeno quando sono in modalità Devillist.





www.antoninosciortino.com

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