mercoledì 31 luglio 2013

Del perche' le ricette della mamma sono piu' buone

Beh, non solo perche' insomma si, la mamma e' la mamma.
Ma anche perche' con le sue ricette non mi e' mai capitato un faildate.
Vabbeh a parte col fiore, ma quello non era una ricetta.

Sono qui, che ascolto musica jazz dalla finestra (dovevo andare a vedere Dirty Dancing al cinema all'aperto ma giustamente ha piovuto), mi bevo un bicchiere di vino, mi ascolto pure il telefilm criminale, e intanto scrivo.
E penso a venerdi' sera, durante un dj set casalingo di anni '90: Prezioso, Molella, Gigi Dag, e TELL MIII WAAAAAAAYYY!
Va beh, nel mentre il mio dj personale faceva questo, per poi dirigersi a creare una serata dedicata alle boyband (INCOMPLETE NUMERO 1) (e non vi dico nemmeno di chi e' perche' lo dovete sapere, punto), io nel frattempo, facevo esplodere la cucina, creando il dolce che creo' il diabete. Cioe' il diabete deriva direttamente da lui.
Il tiramisu'.

E visto che boh, non ci ho nemmeno pensato a richiedere la ricetta a mia madre, mi sono addentrata nel mistero internettiano.
E ho trovato Zafferano all'Ingrasso, conosciuto al secolo come GialloZafferano.
Ottimo sito per molte ricette, anche se consiglio di creare un'area per persone lese come me e il mio fidanzato dove le ricette light sono in primo piano (come per la parmigiana con le melanzane grigliate...giustamente il valoroso uomo ha letto la ricetta con le melanzane fritte).
Beh anche magari quella dei saltimbocca, che posso essere fatti all'olio e non al burro.
Ma va beh, questa sono io che non ho mai mangiato pesante (seeeeeeh, come no).

Allora sono finita sulla ricetta del tiramisu, ero contenta, avevo TUTTI gli ingredienti.
Inizio e riesco PERFINO a dividere il rosso dal bianco dell'uovo.
Monto il rosso d'uovo con lo zucchero con lo sbattitore. E voi direte, minchia oh ma ha la sbattitore, e sopratutto so come si usa.
Grazie a mia mamma che me lo ha portato su, se no corca' che me lo compravo.
(In ogni caso, non ci sono foto in quanto non pensavo assolutamente fosse un fail)
Bon fatto l'uovo rosso montato con lo zucchero, ci aggiungo l'amico masca. Si si, il mascarpone, ne aggiungo (nelle 6-dico-6  uova rosse) 500-dico-500 grammi.
E fin qui e' tutto mollo, mollissimo.
Allora boh, mi metto a montare i bianchi e questi non si montano come nelle foto.
Boh.

Giustamente me ne frego e li butto con il resto, mischiando coll'amico sbattitore: in qualche modo chimicamente dovranno connettersi, unirsi e fare l'amore per dare vita alla crema al mascarpone del tiramisu'.
Ora, voi capite che io l'unica cosa che amavo della chimica era la nomenclatura molto simile per me alle parole crociate.
Dunque potete bene capire come CHIMICAMENTE PARLANDO non so effettivamente una cippa.
Ecco perche', piu' che una crema, sembra una ZUPPA fredda di mascarpone, e no, non la zuppa inglese.
Ok rileggo la ricetta.

Ah, effettivamente, dovevo montarli e poi mischiarli con una spatola per evitare il risultato zupposo.
Si ma a me mica veniva quella cosa pannosa e nevosa.
Perche'? Ci riprovo, e uso le ultime due uova restanti, montando gli albumi. Montando e' una parola grossa, ma li ho versai e mescolati con la spatola leggera leggera come non sono mai stata nemmeno con il valoroso uomo mentre gli spalmo la crema.
Me ne so li fissa a fissare e penso: va beh, me ne frego io.
Lo metto coi soviardi e vedrai come quelle cacche lo assorbono.
E INVECE. E ci siamo, siamo al solito cambiamento inaspettato della trama.
E Invece quelli galleggiano come TRONCHI CHE VENGONO TRASPORTATI SUL FIUME.
Un disastro madornale. Ma scusate ma come e' possibile?
Quale misterioso elemento della foto/video ricetta di Giallo Zafferano ho tralasciato?




Lo zucchero, negli albumi.
L'ho messo tutto assieme ai rossi.
Ma che sbatti dai, ma cosa cambiava scusate?
Appunto, cambiavano i tronchi nella zuppa.

Whatsuppo madre e le chiedo disperata che fare. Mi prende in giro (me lo merito), mi chiede perche' non le ho chiesto la ricetta (me lo merito pure), e poi mi ha suggerito di metterlo nel freezer, piu' tempo che potevo.
Mi dice di farlo uscire poco prima di mangiarlo.
Io filo a seguire il consiglio di mamma e quando lo tiro fuori quasi 24 ore dopo ci metto PERFINO il cacao in polvere...che non lo rende cosi' bello a vedersi.


...pero' mi hanno detto che era buono.
Io dopo un cucchiaio ho lasciato stare: troppe uove era state consumate per creare un semifreddo tiramisu.
(ma dai alla fine il gusto e' quello che conta)
(come no)

mercoledì 24 luglio 2013

Un faildate per persone miopi

Eh lo so, LO SO.
E' passato circa un mese dal mio ultimo faildate, cose dell'altro mondo visto e considerato che c'e' gente straniera che mi dice: "Oh, ho guardato il tuo blog ma dove sono i faildate nuovi? non l'hai aggiornato?"
E quindi eccomi finalmente qui. Ecco perche' piove questa mattina.

Se in una vita futura mi intervistassero e mi chiedessero:
"Allora com'e' davvero fare i tuoi famossisssimisssimsisi Faildate?"
Io con aria compiaciuta, tutta faiga e ben truccata risponderei:
"Quando li faccio sono come una mamma che cerca di far mangiare la pappa al suo bimbo: dopo un 'ora si ritrova con pappa dappertutto e il bimbo ancora affamato."
Perche' effettivamente nei miei faildate il materiale e' dappertutto tranne che nel posto giusto.
Dopo il tentativo sventato dalla Zit di pirataggio (FaiCamp? ma che oh??!) ho cercato perfino di registrare la voce su wikipedia che me l'ha rigettata in quanto:
-ricerca personale
-promozione personale
-inutile fonte enciclopedica.

In parole povere eccomi, l'egocentrismo in persona perfino non approvato da Wiki.
Vabeh, ma quelli si che sono dei nerd.
Fatto sta che, mie care, vi stavo gia' preparando un bomba.
Una cosa fenomenale.
Tipo che ormai qui i faildate semplici ci fanno un baffo a noi. Allora perche' non rischiare il tutto per tutto?

Vi bastano i vostri jeans preferiti, quelli che avete comprato a 20 anni, si sono allargati, si sono bucati e non avete piu' una nonna vicina a voi che ve li possa sistemare costantemente e allora si', visto le tasche bucate e' tempo di lanciarli nella mischia, di sperimentarci sopra.
Tipo il romanzo adolescenziale di 4 amiche e un paio di jeans, perche' col cavolo che mi guardo il film con Seriiiiina.

Giustamente ora che qui fa caldo, tipo 27 gradi che sembrano 36 (pensate a quanto mi manca il caldo se il mio corpo riesce a simulare tutto cio') sono uscite le collezioni invernali. Tra cui quella di Maison Scotch.
E lei, apparve come una FIGA VERA e questi pantaloni gridavano: faildate faildate faildate!

Ebbene, ho esaudito questo innocuo desiderio.
Che mi ha portato a pensare alla intervista di cui sopra.
Mi e' bastato prima di tutto fare il semplicissimo disegno.



Il primo tentativo l'ho cannato, il secondo invece quasi no.
Ho cercato di semplificare il disegno dei jeans originale visto e considerato che io avrei dipinto con uno stencil e loro l'hanno cucito.
Che poi, qualcuno mi spiega chi e' stato quel genio del male che ha detto che fare stencil e' facilisssimisssimsisio?
No perche' a me NON E' PROPRIO SEMBRATO COSI'.



Ho cominciato a riprodurre il disegno su un foglio A2 di plastica prontamente comprato solo per questo faildate e che da oggi verra' inglobato nel caos primordiale della casa.
Ho iniziato con l'unico pennarello che avevo in casa: quello dorato.
Non si vedeva un cazz.
Dunque sono passata a i solchi con la penna senza minimamente pensare di attaccare i due fogli con lo scotch per evitare cio' che vedete qui sopra: mi sono mossa e QUINDI dal disegno originale allo stencil cambia tutto.
Ma poi, io ho fatto il liceo artistico. Cioe' queste cose sono SICURA che me le abbiano insegnate.
Ma allora perche' sono cosi' fail?



Ho proseguito tagliando lo stencil con un taglierino, quasi senza inconvenienti (a parte quello graaaaave della prima foto). In ogni caso doveva sembrare simmetrico e INVECE NO.
Fatto tutto 'sto ambaradan ero gia' stanca, spossata, morta.
Ora pero' arriva il bello.
Ho tirato fuori dall'armadio i miei jeans di due taglie in piu'.


Li ho poi piegati di lato, e grazie agli spilli ho fermato lo stencil: mi sono orientata grazie alla cucitura, cercando di metterlo in maniera simmetrica (crediamoci).


Vorrei spezzare una lancia in favore degli spilli. Visto che di scotch in casa non se ne trovava ho cercato gli spilli. Ne avevo una scatola piena. Ecco cosa ne rimane:


Una trappola. Mai metterci la mano dentro come ho fatto io.

Ho tirato fuori i miei colori (due comprati appositamente, uno che proviene ancora dalla mia vita universitaria): rosso, blu e bianco.
Giusto per sentirsi un po': americani, francesi, inglesi e olandesi. Ma anche lussemburghesi. 




Ho iniziato a "tamponare come se non ci fosse un domani" con un pennello troppo grande, mi sbavava davvero ovunque. Allora nostra signoria furbizia ne prende uno piu' piccolo, e inizia ignara del pericolo, a tamponare di nuovo come se non ci fosse un domani.
Vi rimando alla foto che illustra lo stencil con a fianco il disegno dello stencil e i colori.
Osservatela. E guardate bene quest'ultima foto qui sopra che ho postato.
E osservate ancora finche' non capite che ho cannato lo stencil e ho messo il rosso dove doveva andare il blu. 
Ma il punto e' CHE NON E' STATA LA SOLA VOLTA.



Il bianco va al posto del blu, no anzi il contrario. E non ho documentato ogni minimo errore dei cinque stampi.
Va beh dopo 30 minuti di fumi tossici sono anche riuscita a fare la big cazzata: ho preso lo stencil l'ho appoggiato per pulirne la superficie colorata (come se ce ne fosse stata una sola) e l'ho appoggiato al contrario.
Quindi in sostanza quando l'ho tolto al posto di uno stencil mi sono ritrovata una di quelle immagini che ti mostra lo psichiatra: Dimmi cosa vedi in questa macchia di colore.
Sicuro come l'oro se me li metto ci sara' gente che mi dira' COSA CI VEDE NELLA MACCHIA.


E questo e' lo stencil venuto meglio.
Ora qualcuno mi dia nome e indirizzo di chi ha inventato sta maledettissima tecnica dello stencil.
Alquanto turbata, dopo 5 stencilate ho ceduto e non ho fatto l'altro lato.
Ho detto: "massi' lo faro' piu' tardi" che equivale a un "non lo faro' mai"
Avevo piu' colore su di me e sul pavimento che sull'effettivo stencil.

Me ne sono andata a correre e l'ho lasciato ad asciugare. Quando sono tornata, non mi sembrava vero: era fighissimo! Altro che faildate!
Ero contentissima ragazzi: cioe', e' qualcosa che posso utilizzare sempre.
Sono cosi' felice che mi faccio le foto poser.


Allo specchio (ciao piedi che necessitano pedicure, ciao)...

...dall'alto...
E per finire, visto che mi sento cosi' FAIGA E SO PROUD, obbligo il valoroso uomo a farmi una foto nella stessa posa.
Anche se io sono al contrario: giustamente ho fatto lo stencil sul lato sbagliato per poter fare la foto.


Dopo tutto cio', mi metto a editare le foto, a sistemarle e quant'altro.
Ed e' li' che mi accorgo di una cosa: a me sembravano cosi' fighi e cosi' venuti bene perche' in quel momento non avevo addosso i miei OCCHIALI DA MIOPE.
Ma sembrano davvero tutte delle MACCHIE DA PSICHIATRA.

mercoledì 17 luglio 2013

How to faildate: come dimenticarsi le cose

D'altronde come si fa a non dimenticarsi il mondo non lo so.
Non so nemmeno come facevo io, una volta, una vita fa, quella senza il valoroso uomo, a non dimenticarmi (quasi) mai nulla.

La perfettina, la tutta bene organizzata, che dal caos primordiale passava ai cassetti tutti ordinati a causa di ex-fidanzati un po' troppo fissati con l'ordine e quant'altro.
Ma poi, e' arrivato LUI.
Il mio uomo, che mi ama incondizionatamente (si lo so, che stai leggendo) anche se non riordino. Che anzi si preoccupa se riordino troppo.
Che quando abbiamo cominciato ad uscire mi ha detto solo una parola: SAFROSTI.

CHE DIAVOLO E' STA ROBA?
E' tipo l'Hakuna Matata.
Ma siccome lui non ha mai visto (sacrilegio!) il Re Leone, il suo Hakuna Matata e' diventato Safrosti.
E quando si vive con qualcuno di rilassato, come si fa a non diventarlo?
Almeno un po', perche' la mia ansia e' sempre qui.

Dunque insomma, in un prossimo post continueremo a esaltare quel santo uomo che ho con me ma qui il punto e' un altro.
Che ora mi dimentico le cose.
Tipo che sono li' l'altro giorno che pulisco la doccia e penso: minchia che caldo, minchia che bello, era ora insomma a luglio finalmente si ha un po' di caldo.
E poi penso. LUGLIO.
Cazzo ho dimenticato che a GIUGNO compiva gli anni la mia amica.
BELLA SHIT.

Il tutto mentre lavo il bagno.
E questa mattina, mentre mi mettevo la crema dopo la doccia e la quotidiana cantata di Lana e la sua "Giofane e Bella" ho pensato: domani e' il compleanno di mamma, ma che bello super.
No ma aspetta. Ma allora ho dimenticato un altro compleanno.
Si quello del blog.
Passa cosi' sotto tono che manco io la proprietaria, me ne accorgo.
E allora eccomi qui di corsa a scrivere, a pensare e a dire: solo due anni?
Ma sembra una vita fa.

Il mio bloggino sfigatino compie due anni. Lo trascuro un po', mancanza tempo per i faildate, ma e' attivo ed e' ancora qui.
Per me iperattiva che inizia 10.000 cose e ne termina 0, e' un traguardo non da poco.
Cioe' solo il valoroso uomo detiene il record, secondo viene il blog.
Grazie a lui pero', sto avendo la possibilita' di comunicare col mondo intero, che se tanto non abbiamo amici reali non importa, abbiamo quelli virtuali.
Mi ha permesso di conoscere la mia blogger preferita e di diventare una gallina, di cominciare la mia avventura con AmicaMonica e il suo TheMag, di parlare con blogger che seguo e ammiro (dio mio sembro una di quelle fashionblogger che parlano dei loro incontri strafighi.), di parlare e comunicare con mia mamma, mia nonna e mio padre che sono i miei fans numero 1.
Di far ridere il valoroso uomo al lavoro, di sostenere tutte voi, che lo so che cercate anche voi di fare i fai da te e vi vengono 'na schifezz.

Ed e' per queso che per me vale la regola dei pochi ma buoni: siete in pochi ma io vvb come se foste una mandria. Perche' mi sostenete e gia' quello per me e' spettacolare.

Incredibile pensare che questo qui sia stato il mio primo post in questo blog poco serio, quando ancora studiavo arte.
Ma si sa, c'est la vie come dicono i francesi, o come dicono i lussemburghesi: ahgaavdhsdc nbdgeb.

Tanti auguri a me, e a tutti voi che mi leggete.
(che poi se cercate con Google 'plastica' il mio blog e' il quarto...ma che figata e'?)

martedì 9 luglio 2013

L'adolescenza inizio secolo non era davvero malaccio

Oggi ho avuto un epifania, un po' triste e un po' di sollievo. Ebbene non ho piú 15 anni.

Sono qui in piscina circondata da infanti bombardati di ormoni e me ne sono accorta.
Magari non sono una modella ma a me qua nessuno mi caga.
La donna, e per quanto mi riguarda, la donna italiana ama essere osservata e sentirsi bella. Insomma, ce piace far le fighe.
Ma qui in piscina, nessuno ha un minimo sguardo di osservazione per una che sembra ciófane ma non come loro e sopratutto legge un libro cartaceo, non si ascolta la musica senza le cuffie e mette la crema PROTEZIONE 50. E voi ben sapete perché. Ma sopratutto METTO la crema.
Insomma, sono stata scavalcata, sorpassata dalle di oggi adolescenti. E allora ho pensato che io ero adolescente 10 anni fa e allora andavano di moda i costumi sundek a fiori hawaiani, le ciabatte di paglia con la stoffa e i pantaloncini scozzese della franklin&marshall.
Andavamo in piscina col bikini e il costume a fascia non sapevamo nemmeno cosa fosse.
Non avevamo cellulari con la musica (che era molto molto meglio n.d.r.) ma i gruppi di orde maschili in agguato c'erano sempre.
Eravamo unite ed era davvero l'unica cosa che contava.

Ma che poi, ci sono andata in piscina quando ero all'università e riuscivo perfino a studiare. Ma si é ancora studenti e anzi i ragazetti ti guardano si, con l'aria di ammirazione verso lo studente piú grande (mi ricordo ancora l'effetto che mi fecero il primo giorno di superiori quelli della quinta: degli uomini fatti, come il protagonista di Jack Frusciante é uscito dal gruppo) e invece oggi sono qui in quanto ragazza-non donna EFFFETTIVAMENTE piú vecchia che lavora, paga l'affitto, guida la Honda e convive.

E allora mi domando, chissà che direbbe la me di allora, a vedermi qui in solitaria, in una piscina circondata da persone che parlano 45 lingue diverse e che abita a 1000 km da casa.

Secondo me non mi riconoscerebbe e mi darebbe della racchia. Ma sarebbe piacevolmente stupita in ogni caso. (Spero)

giovedì 4 luglio 2013

Memoria di una commessa

Da fonti certe, come mia madre in delirio e amiche che su whatsup  mi elencano le cose che vogliono comprarsi, ho capito che sabato da voi laggiu' iniziano i saldi.
Qui sono iniziati sabato scorso e se posso dare qualche consiglio, a voi consumatrici da parte di me, povera rincretinita commessa, vi prego di leggere attentamente qui sotto.

No scherzo, fate quello che volete. Io, quando vado in giro a far shopping a caso (ciao vestito ancora con l'etichetta comprato 3 settimane fa) sono la peggior cliente del mondo.
Ma ci sono dei limiti.
In Italia fare la commessa e' un lavoro rispettato. Certo, non il lavoro migliore del mondo, ma FINCHE' non inventeranno un mondo equo e utopico dove ognuno di noi puo' fare quello che vuole nella sua vita, per portare a casa il pane, la commessa e' un bel lavoro.
Cioe' a me piace. Mi piace il contatto con la gente, consigliare, chiaccherare.
Deprimersi a vedere come certi jeans stanno bene a le (maledetta grammatica francese) alle fighe che ci sono in giro, guardare un po' i bei maschietti che vengono a farsi un giro e fare le faccine e annessi versetti ai bambini belli nei passeggini. Chiaramente non e' il lavoro della mia vita, ma da qualche parte bisogna pur partire no?

Ma tutto cio' nei saldi SCOMPARE.
Nei saldi, sei una macchina, una statua, una cacca, quello che il cliente vede e' questo. Non certo una persona in carne e ossa.
Sono passata dal "Buongiorno, ma come sta?"
Al "Ehi lei, lavora qui?"

No sono solo un IMBECILLE CHE PASSA IL TEMPO A PIEGARE IL NEGOZIO INTERO.
Lavoro in un negozio che non e' Zara, ma non e' nemmeno Prada. Una via di mezzo, dove la gente NORMALE non entra.
Non ho capito il perche'.
Partiamo dal fatto che i lussemburghesi odiano parlare francese (una gran parte almeno). Dunque, se te li saluti in francese, manco rispondono.
Ti parlano in lussemburghese. Cioe' io adesso anche li capisco un po', ma vogliate capire che non e' facile imparare un lingua del genere:


Beccatevi che video pubblicita' progresso/tristezza che vi ho trovato.

Poi l'INCREDULITA'.
Durante i saldi, i capi in saldo non si cambiano.
Ah no, ma come?
Pensate che mi e' capitato un avvocato che mi ha minacciato che lui e' AVVOCATO.
No ma certo, infatti io sono una MERDA che lavora per te e ti fa provare i vestiti.
Che poi, piu' c'e' la montagna di vestiti, piu' questi adorano rumarci dentro.
Ma mi spiegate?

Gente che butta i vestiti per terra, gente che ti guarda, appallottola i vestiti e te li da.
Gente che poi se lo becchi a far casino, ti chiede scusa.
Ma le buone maniere no eh?
Una mi ha perfino RIMPROVERATO perche' le ho venduto una sciarpa uguale a quella della vetrina ma su quella della vetrina c'era qualcosa di diverso e suo marito VOLEVA (ma tipo un vorrebbe?) quella della vetrina.
Sapete cos'aveva di diverso?
Un elastico giallo che ci siamo dimenticate di togliere. Pensate che l'ha perfino preso e se l'e' portato a casa.

Ieri una russa che mi guarda e mi fa: "Sorry, this is silk yes?"
Amica, se questa e' seta di certo non te la TIRIAMO DIETRO CON STO PREZZO.
Beh, me l'ha mollata li'.
Niente poliestere per Madame, solo seta.
Poi magari mi viene da Chernobyl, ma fa stesso.
(cattiveria inutile lo so, visto che insomma anche io preferisco la seta, ma sono in SPM)

Gente che mi sente parlare in italiano e mi guarda e mi dice: ma non e' il caso che lei impari a parlare francese?
Ma madame il francese lo so benissimo, e anche l'inglese e anche il tedesco (balle l'ho perso per strada ma chissene). Solo che so' italiana io, grazie al cielo.
Il tutto in francese perche' sta stronza pensava bene che non lo capissi.
Ne' lo parlassi.

Dunque mie care amate fate le brave, per i saldi:
-spendete, godeteveli e trovate le buone occasioni
-siate sempre educate, non abbassatevi a certi livelli
-e soprattutto cercate di capire le commesse: non e' che proprio AMIAMO vivere in negozio 24 ore su 24

Poi se vi capita la commessa stronza come la mia collega che davanti a un cliente che parlava non so che lingua ha detto:
"Io parlo francese. Punto"
Ecco li', distruggetele tutto.
Ma controllate che in giro non ci sia qualche pirla buona commessa (ciao autostima bassa) come me. Che poi mi e' toccato pure a me sistemare l'esplosione che avevamo in negozio.


lunedì 1 luglio 2013

Ciao Google Reader, risorsa Inutile

Anche io avrei voluto mille followers ma i 23 che ho sono i migliori.
E pensavo quasi quasi di non ricordarlo a nessuno che Google ci toglie il Reader, la cosa piu' comoda di Blogger.

Ma visto che siamo quattro gatti vi ricordo che senza questo ci sono altri modi per seguirmi e segnalarmi faildate (daje che sono a corto).

Li trovate tutti nel blog, si sono in ritardo e non ho tempo di linkare nulla ma trovate:
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e bohhh.
Ho perso il CONTO.


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